Superbonus 110%

Il Decreto Rilancio promosso dal governo italiano durate l’emergenza legata alla pandemia di Covid 19 ha coinvolto anche tutto il settore dell’edilizia.
Lo scopo è quello di incentivare i cittadini ad eseguire tutta una serie di interventi dal luglio 2020 fino al 31 dicembre 2022.

Si parla nello specifico di:

  • opere volte a migliorare l’isolamento termico dell’intera abitazione, portandola ad una classe energetica A;
  • ridurre il rischio sismico attraverso interventi di tipo strutturale
  • sostituire gli impianti di climatizzazione più antichi con modelli decisamente più efficienti, così da favorire un minore sfruttamento delle risorse non rinnovabili che stanno iniziando a scarseggiare sul nostro pianeta.


Inoltre sarà possibile ottenere in tal modo un netto risparmio a livello economico in bolletta alla fine del mese, ottenendo un ulteriore guadagno oltre a quello già riscosso.

Il bonus in questione, in particolare, prevede un rimborso del 110% sulla spesa sostenuta, da riscuotere nei seguenti modi:

  • se il lavoro è avvenuto nel 2020-2021 sarà possibile ricevere il denaro in 5 rate annuali di pari importo nelle dichiarazioni dei redditi degli anni seguenti, a partire da quello riguardante le opere eseguite
  • per le spese effettuate nel 2022, invece, il numero delle dilazioni scende a 4, sempre della stessa cifra.


Quando è possibile usare il Superbonus?

Esistono dei criteri ben precisi che consentono di usufruire o meno di questo utile vantaggio.
Il primo è che l’abitazione in questione non deve essere una nuova costruzione; l’agevolazione riguarda infatti le case già esistenti dotate di impianti di climatizzazione già funzionanti.

In questo quadro è possibile eseguire:

  • interventi di isolamento termico delle superfici orizzontali e verticali, che interessano più del 25% dello spazio dell’intero edificio o della singola unità immobiliare inserita in una realtà plurifamiliare.
    È prevista una spesa massima di 40.000 euro moltiplicata per il numero degli alloggi se questi vanno da 2 a 8, di 30.000 se sono più di 8 e di 50.000 per gli appartamenti con ingresso autonomo.
  • sostituzione degli impianti di climatizzazione con dispositivi a pompa di calore pari alla classe A o di apparecchi ibridi e collettori solari.
  • interventi trainanti come lavori di riqualificazione energetica, installazione di impianti fotovoltaici, di infrastrutture per la ricarica di veicolo elettrici, eliminazione delle barriere architettoniche e soprattutto sostituzione delle finestre, così da migliorare la trasmittanza termica dell’intera abitazione.
  • interventi antisismici, con un limite di spesa di 96.000 euro per singola unità immobiliare, a patto che questa si trovi nella zona 1,2 o 3.
    In tal caso è possibile anche cedere il credito o ottenere uno sconto in fattura, eliminando i tempi più lunghi della detrazione fiscale.


A chi spetta l’ecobonus 110%?


La richiesta può pervenire da persone fisiche che intendono intervenire all’interno della propria abitazione o a livello condominiale, compresi i possessori di soli box e cantine.

La detrazione massima che ogni individuo può ottenere è pari all’imposta annua che avrebbe l’obbligo di versare, escludendo tutti gli immobili di lusso appartenenti alle categorie A1, A8 e A9.

Sono compresi anche gli Istituti autonomi Case Popolari, le Cooperative, le Onlus, i nudi proprietari, i titolari di usufrutto, i familiari conviventi del possessore, i locatari.

Lo scopo è quello di garantire un miglioramento energetico di almeno 2 classi, dimostrabile attraverso l’aggiornamento del Certificato di Prestazione Energetica (APE) redatto da un tecnico abilitato a seguito di un accurato sopralluogo.

Il pagamento di tutte le spese deve necessariamente avvenire attraverso bonifico parlante ed essere dichiarato nel 730 dell’anno stesso.

Il consiglio è quello di affidarsi sempre a ditte altamente specializzate, che sappiano guidarvi all’interno dell’iter burocratico così da snellire quanto più possibile la pratica.